Giù le mani dalle emozioni.

Da alcuni mesi abbiamo assistito ad un nuovo fenomeno di bagarinaggio.
Coinvolge il popolo musicale.
Quello che segue soprattutto le grandi rock band.
A breve partirà un tour mondiale degli U2 che sbarcherà anche in Italia.
I biglietti sono stati messi in vendita in prima battuta sulle piattaforme autorizzate alla vendita on line come ad esempio tickettone.
Peccato che in meno di venti minuti siano finiti subito.
Come è possibile vi chiederete?
Semplice, sono entrati in ballo dei software grazie ai quali i biglietti sono stati acquistati in blocco da “secondary ticketing” che a loro volta venderanno i biglietti ai fan.
Il prezzo viene aumentato alterando qualsiasi legge di mercato e questo naturalmente ha provocato un malumore tra i fan.
Era già successo per Coldplay e Bruce Springsteen.
Ora un biglietto degli U2 mentre scrivo costa oltre 492 euro…
Cari amici nel 2009 acquistai un biglietto per il concerto degli U2 allo stadio San Siro (terzo anello in alto) alla modica cifra di 35 o 40 euro.
Sembra passato un secolo.
Le emozioni che può trasmettere un evento dal vivo sono anche difficili da descrivere.
Ho i brividi se penso alla prima volta che ho assistito al concerto del mio gruppo preferito: I Genesis nel 1982!
Potrei citare i Pink Floyd a Venezia, i Simple Minds negli anni migliori e tanti altri.
A dicembre sono andato a rendere omaggio ai Pooh per il loro cinquantesimo anniversario.
Uno spettacolo meraviglioso per un gruppo ancora nel pieno del suo splendore.
Vorrei ringraziarli per la loro professionalità e per la loro gentilezza.
Non finivano mai di ringraziare il pubblico di Roma e questa non è cosa da poco.
Non ho problemi ad ammettere che mi sono commosso sulle note di “Dove sto domani”
Brano dolcissimo ma con forti richiami alla separazione.
Tutto questo non può essere cancellato da un gruppo di manipolatori.
Le norme in Italia non regolamentano questo fenomeno che ad oggi è legale.
Ma i protagonisti che ne pensano?
Questo davvero vorrei sapere.
Attenzione perché le emozioni non si toccano, giù le mani.
Carlo.